Quel che dovete sapere: Pochi giorni fa Magneto ha fatto irruzione all’ONU mentre era in corso la sessione annuale dell’Assemblea Generale richiedendo che gli fosse restituito il Governo di Genosha o altrimenti sarebbe stata la guerra.
Da allora è cominciata una sorta di guerriglia che ha visto a più riprese Vendicatori ed X-Men contro il Signore del Magnetismo, ma c’è anche una terza parte in gioco: Alda Huxley, Governatore Generale di Genosha su mandato delle Nazioni Unite, ha cominciato un complesso gioco per essere lei a conquistare il potere assoluto nell’isola ma il suo castello di carte comincia a scricchiolare.
L’azione ricomincia da qui.
# 45
TERRE PROMESSE E ALTRE
UTOPIE
PARTE SETTIMA
L’ultima
alba
di Carlo Monni
con il contributo di Mickey
ATTENZIONE:
CONTINUA DA VENDICATORI COSTA OVEST #41
Oceano
Pacifico.
Al largo dell'Oceano Pacifico, esisteva
fino a non molto tempo fa un'immensa isola fatta di plastica. Rifiuti di
plastica, scarto di un'umanità incurante del proprio ambiente, che le correnti
hanno raccolto e accumulato in un agglomerato spaventoso. La chiamavano Great
Pacific garbage patch,
La Guardia dell’Infinito l’ha eliminata
qualche mese fa[1]
e da allora da queste parti è tutto tranquillo… o così tutti credono
All'insaputa di tutti, è qui che la
Confraternita dei Mutanti ha insediato la sua base segreta: una nuova isola al
posto della vecchia, anch’essa enorme ed artificiale, che attualmente è un
immane cantiere aperto. Qui la maggior parte degli alleati di Magneto è
impegnata a costruire qualcosa di ben più importante di uno scontro con i supereroi
americani.
-Non so quanto potrò reggere ancora
questi ritmi- si lamenta Forearm, che sta portando quattro sacchi di materiale
edilizio con ognuna delle sue quattro braccia nerborute.
-A chi lo dici. Non che costruire non dia
una certa soddisfazione, eh, ma stiamo facendo una corsa contro il tempo
inutile, e preferirei menare qualche cazzotto- confessa Blob, alle prese con un
carico ben più pesante.
-Non lamentatevi. Sapete che il grosso
del lavoro è stato già fatto da me e dal capo.
A intromettersi e parlare con un suadente accento di sapore francese è il più
strategico acquisto della Confraternita, colei che ha permesso l'ideazione del
"piano P" di Hyperstorm. Fasciata in un costume palesemente
sintetico, Plastique si presenta come un'intimorente matrona di colore. E'
grazie al suo potere di manipolazione di ogni genere di plastica che è stato
possibile trasformare un ammasso di dannosi rifiuti in un'isola artificiale.
Magneto non fa altro che ripetere la bellezza simbolica dell'aver trasformato i
danni dell'umanità in un vantaggio per la mutantità.
Il signore del magnetismo ha procurato
rocce e metalli per cementare il tutto e ora si tratta solo di rifinire le
infrastrutture.
Istituto
Xavier per un'istruzione superiore, Contea di Westchester, Stato di New York
Laura Kinney è una mutante di appena 14 anni che possiede
sostanzialmente gli stessi poteri di Wolverine, a parte l’avere solo due
artigli per mano ed uno addizionale a ciascun piede, e non c’è da stupirsene,
visto che è sua figlia. L’artigliato mutante canadese ha, infatti, del tutto
inconsapevolmente fornito lo sperma con cui la Dottoressa Sarah Kinney si è
autofecondata.
Il misterioso Consorzio Ombra, un oscuro gruppo di potere trasversale a
molti governi, aveva arruolato un gruppo di scienziati perché clonassero
Wolverine usando il materiale genetico che gli avevano prelevato durante il
famigerato Progetto Arma X in modo da avere a disposizione un assassino quasi
inarrestabile. Per 22 volte ci hanno provato e per 22 volte hanno fallito poiché
il materiale genetico a disposizione era troppo deteriorato. Alla fine Sarah
Kinney ha deciso di tentare un esperimento del tutto diverso: è riuscita ad
estrarre da quel che aveva a disposizione abbastanza sperma da poter usare per
un unico tentativo di fecondazione e si è offerta come cavia. Il tentativo è
riuscito e Sarah è rimasta incinta. Il Consorzio Ombra avrebbe avuto il suo
assassino anche se avrebbe dovuto aspettare un po’ per vederlo all’opera.
Chi si occupava del progetto per il Consorzio Ombra non avrebbe nemmeno
dato alla bambina un nome ma solo una spersonalizzante designazione
burocratica: soggetto X-23. Era stata Sarah a chiamarla Laura, fornendole con
quel nome una sua identità. La maternità aveva risvegliato in Sarah una
coscienza ed aveva provato ad insegnare alla figlia quei valori che un tempo
lei stessa aveva respinto. I suoi tentativi di sottrarre Laura al destino
programmato per lei erano però finiti nel sangue… il suo. Dopo la sua brutale
uccisione Laura si era scatenata e si era aperta la via di fuga a suon di
artigli. In stato confusionale era stata poi trovata da individui abietti che
l’avevano messa in un bordello clandestino per pedofili ed altri pervertiti.
Uno dei clienti era andato troppo oltre ed era stato letteralmente squartato.
Quell’episodio aveva dato il via ad una catena di eventi che aveva permesso a
Wolverine di scoprire il loro legame di sangue ed a lei di trovare
nell’Istituto Xavier un luogo che avrebbe potuto chiamare casa se non avesse
avuto problemi a socializzare con gli altri, un tratto che si può dire che ha
ereditato dal padre.
Laura siede sotto un albero sfoderando e rinfoderando i suoi artigli
quando improvvisamente una figura le si para davanti
-Dobbiamo parlare.- le dice Wolverine.
-E di cosa, paparino?- ribatte lei sarcastica -Di come negli ultimi
tempi mi hai ignorato, troppo concentrato com’eri sulla tua amichetta
giapponese e su quella tua figlia adottiva?-
-Yoko aveva i suoi problemi e Amiko era stata rapita.- si giustifica
Logan -Dovevo aiutarla. Avrei fatto lo stesso per te… e l’ho fatto.-
Laura estrae contemporaneamente tutti gli artigli di mani e piedi e
ribatte:
-Non ne avrei avuto bisogno: so cavarmela benissimo da sola.-
-Non ne dubito, ma nessuno può bastare da solo a se stesso. Io la
pensavo come te ma alla fine ho capito quanto sia importante avere degli amici,
una famiglia… non commettere i miei stessi errori.-
Laura tace e Logan allunga la mano verso di lei come per accarezzarla
poi la lascia ricadere senza compiere il gesto.
La strada è lunga per entrambi.
Utopia,
Oceano Pacifico.
Al centro dell'isola, troneggia una torre
di metallo che funge da base delle operazioni delle alte sfere
dell'organizzazione.
-Ora che la squadra di Mystica è rientrata, Bolt, Brainchild e Floppy possono
dedicarsi a varare il sistema elettrico della città - annuncia l'ingegnere del
gruppo, un Cheyenne dai caratteristici baffi neri.
-Quanto tempo per rendere l'isola sufficientemente operativa e abitabile? -
domanda Hyperstorm.
-Se manteniamo questi ritmi, è questione di due, tre giorni - risponde Forge.
Chi lo conosce, vedrebbe una particolare
luce brillare nei suoi occhi, la luce di chi ha nel suo DNA il talento e la
passione di progettare e costruire, la luce di chi è vicinissimo a vedere
concretizzato su larga scala ciò che la sua mente ha partorito.
-Quindi saremmo pronti a inaugurare la
città... nel peggiore dei casi. Direi che abbiamo sfiancato abbastanza i nostri
avversari e, con tutte le pedine al proprio posto, questo vuol dire che siamo
pronti ad attaccare Genosha - annuncia Magneto.
Da
un’altra parte della Torre, poco più tardi.
Lo chiamano Condotto ed è un mutante
capace di trasformare cose e persone in dati digitali e spedirle in qualunque
posto della Terra dove saranno “ricostruite” così com’erano usando le linee
telefoniche ed internet. Ha giurato fedeltà a Magneto ed alla sua causa.
Mentiva.
In questo preciso momento, sta
comunicando con il suo vero capo: Alda Huxley, Governatore Generale di Genosha
su mandato dell’ONU, la stessa donna il cui volto compare su un tablet nelle
mani del Genoshano.
<<Che
novità ci sono, Condotto?>> chiede
la Huxley <<Magneto ha già deciso
l’attacco?>>
-Sì, Signora Governatrice.- risponde
Condotto -Proprio oggi…-
-Basta così!-
A parlare con voce ferma è stata Emma
Frost fiancheggiata da Mystica, Feral e Unus.
-Sapevo che doveva esserci una talpa tra
noi.- dice ancora la Regina Bianca -Pensavi di essere stato in gamba ad usare
qualcosa che schermasse i tuoi pensieri ma è stato proprio questo a tradirti:
la tua stanza era l’unica interdetta alla mia telepatia.-
-Basta con le chiacchiere.- interviene
Mystica avanzando verso Condotto -Sistemiamo questo traditore una volta per
tutte.-
-Non sono un traditore. La mia fedeltà è
sempre stata solo per Genosha non per l’usurpatore Magneto.-
-Le tue convinzioni politiche non
m’interessano. Adesso ti prego, fai resistenza.-
Condotto si concentra e in un attimo
scompare lasciando dietro di sé i propri vestiti..
-Quel maledetto ha usato il suo dannato
teletrasporto ed ormai sarà a Genosha pronto a rivelare i suoi piani a quella
vacca della Huxley!- esclama con stizza Raven Darkholme.
-Temo proprio che sia così.- ammette Emma
con voce tranquilla.
-Avresti potuto fermarlo, friggergli il
cervello o qualcosa di simile. Non dirmi che è stato troppo veloce anche per
te.-
-Hai ragione: avrei potuto fermarlo
facilmente… se avessi voluto.-
-Cosa stai dicen…-
Un lampo di comprensione appare sul volto
di Mystica e sulle sue labbra si disegna un sorriso.
-Bene, bene.- commenta -Veramente astuto
e adesso?-
-Adesso daremo inizio alle danze e saremo
noi a dirigere l’orchestra.- replica Emma sorridendo a sua volta.
A bordo
di un Jet con le insegne di Genosha in volo verso l’Oceano Indiano
L’uomo si materializza improvvisamente
nella cabina presidenziale nudo come un verme davanti ad Alda Huxley che dopo
essere rimasta sorpresa per un attimo, si rivolge al nuovo venuto in tono
ironico:
-Condotto, ti pare questa la tenuta
adatta a presentarti davanti ad una signora?-
Mi scuso, Madam.- replica lui con
deferenza -Purtroppo è uno spiacevole effetto del mio tipo di teletrasporto.-
-Lo so ed è per questo che ho fatto
predisporre degli abiti per te nel caso accadesse proprio questo. Ti hanno
scoperto, dunque?-
-Purtroppo sì, signora.- risponde
Condotto mentre si veste -Sono state Frost e Mystica.-
-Poco importa ormai. Conosci i piani di
Magneto ed a questo punto è troppo tardi perché possa cambiarli. Non resta che
informare lo S.H.I.E.L.D. e lasciare che siano loro a toglierci le castagne dal
fuoco.-
Baia di
Hammer, Capitale di Genosha.
Renée Majcomb ed un giovane Charles
Xavier escono dall’affollato aeroporto e la dottoressa si rivolge a quello che
è forse il più potente telepate del mondo anche se in questo corpo adolescente
clonato dal suo originale i suoi poteri non sono ancora completamente
sviluppati;
-Che intenzioni hai adesso?-
-A parte farmi una lunga doccia ed una bella
dormita intendi?- risponde Xavier -Ti ho già detto che voglio fermare Magneto a
tutti i costi.-
-E come pensi di riuscirci? Spegnendogli
il cervello. Non sarebbe etico lo sai.-
-Il ragazzo tace e Renée prosegue:
-Sai, non sono affatto sicura che il governo
della Huxley sia migliore di quello di Magneto.-
Sto lavorando anche a quello.- replica il
Professor X con un sorriso che sulle labbra di un ragazzino appare decisamente
inquietante.
Sede del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, New York.
I tre uomini e le due donne che
compongono il Comitato di Controllo sulle Risorse Speciali di Mantenimento
della Pace hanno ascoltato il resoconto di Philip Moreau e dalle loro facce è
evidente che a nessuno di loro è piaciuto quel che hanno sentito.
Si consultano brevemente tra loro poi la
delegata francese Michelle Deveraux si rivolge ad uno degli accompagnatori di
Philip:
-Qual è la sua opinione, Colonnello
Fury?-
Nick Fury punta il suo unico occhio sano
verso il suo uditorio e risponde con voce ferma:
-Quel che ha raccontato Moreau coincide
con certi nostri sospetti che la Governatrice Huxley stesse abusando del suo
potere… per esempio costituendo una polizia segreta in violazione del suo
mandato. Se volete chiedermi se il ragazzo dice la verità, ebbene io ne sono
convinto.-
-Ma senza prove abbiamo le mani legate,
purtroppo.- commenta la delegata britannica Lady Croft.
-Io sono la prova: i miei rapinatori
erano genoshani.- interviene Philip accalorato.
-E c’è anche la testimonianza di
Lodestone, recentemente catturata a Santa Providencia.[2]
Ha confessato di essere stata lei e non Magneto ad attaccare la Dottoressa
Huxley d’accordo con lei stessa per simulare un attentato alla sua vita.-[3]
dice Nick calando il suo asso -Il temperamento di Magneto ha fatto il resto
proprio quello su cui lei contava. Temo proprio che il Consiglio di Sicurezza
abbia puntato sul cavallo sbagliato stavolta.-
-Dovremo riferire al Consiglio e
raccomandare un’azione.- interviene il delegato russo Komarev poi si rivolge ai
suoi colleghi -Qualche suggerimento.-
-Io ne avrei uno.- replica il delegato
Americano Everett K. Ross -E non perché l’ho avuta io, anche se ha la sua
importanza, ma mi sembra davvero una buona idea.-
Prima che possa aggiungere altro, Nick
Fury scatta improvvisamente in piedi e dice:
-Ho appena ricevuto la notizia che
Magneto ed i suoi Accoliti hanno iniziato il loro piano d’attacco su Genosha.
Temo che d’ora in avanti le decisioni andranno prese molto in fretta.-
Istituto
Xavier,
Scott Summers è nel suo studio e riflette
sulla piega che ha preso la sua vita negli ultimi tempi. Dopo che il suo
matrimonio è fallito Jean si è rifatta una vita e lui non può certo biasimarla.
Il fatto che ora stia con Warren lo aveva irritato all’inizio ma alla fine deve
convenire che è stata una buona scelta. Lui, invece è sempre solo. È sempre
stata una sua caratteristica e non sa cosa farci, perfino quando è in visita a
sua figlia Sara, l’ultima cosa bella che lui e Jean hanno fatto insieme gli
viene da pensare, si sente a disagio.
Un discreto bussare interrompe le sue
meditazioni. Alza la testa e vede sulla soglia i suoi vecchi amici Henry McCoy
e Ororo Munroe. Gli basta un’occhiata per capire che non sono qui per parlare
dei problemi scolastici.
-Cosa c’è?- chiede.
Hank
si aggiusta gli occhiali, così strani sul suo muso peloso e blu, e dice:
-Abbiamo un problema, Scott.-
-Magneto, forse? Ha attaccato di nuovo?-
-Si tratta di Cable.- replica Tempesta
-La sua trasformazione è sempre più rapida e preoccupante.-
-Lo so.- ammette Scott -Mi preoccupa
davvero, non mi sono mai sentito così impotente Hank, sei tu lo scienziato, non
c’è qualcosa che puoi fare?-
La Bestia scuote la testa con aria
desolata.
-Se avessi un antidoto al virus
tecnorganico che lo affligge, lo avrei già usato, amico mio ma non smetterò di
tentare.-
Improvvisamente uno schermo si accende e
vi appare Nick Fury.
<<Spiacente di rovinarvi la
giornata…>> dice <<… ma sono stato appena informato che Magneto e
la sua Confraternita stanno per attaccare Genosha.>>
Scott Summers, per quanto sia cinico
pensarlo, è quasi sollevato dalla distrazione dai suoi problemi personali.
-Ororo, avverti il resto della squadra.
Tutti al Blackbird in cinque minuti.- ordina.
-Vengo anch’io stavolta.- afferma la
Bestia.
-Ci farà comodo il tuo aiuto, Hank.
Questa volta la faremo finita con Magneto una volta per tutte.-
Worthington
Tower New York
Il nome della donna che indossa un
succinto ed aderente costume azzurro è Elizabeth Braddock ma quando è in azione
come membro della Squadra Blu degli X-Men si fa chiamare Psylocke.
Da quando i suoi poteri telepatici
mutanti si sono manifestati la sua vita non è stata facile: un supercriminale
le ha strappato gli occhi, un altro li ha sostituiti con protesi bioniche che
erano anche una sorta di telecamere, un signore del crimine orientale ha
scambiato il suo corpo on quello di una killer ninja giapponese che poi è morta
rendendo così irreversibile lo scambio.[4]
Non che Betsy si trovi male in questo corpo comunque specie dopo averne
assimilato le abilità.
Quando fa il suo ingresso nella versione
di questo palazzo della Stanza del Pericolo, vi trova Alex Summers alias Havok
intento a testare i suoi poteri. Se lo conosce bene, e lo conosce davvero molto
bene, sta sfogando una qualche frustrazione.
-Ciao Alex.- gli dice.
-Betsy…- mormora lui interrompendo
l’allenamento e nella sua voce c’è un calore ben noto -… non ti ho ancora detto
quanto sono felice che tu sia di nuovo tra noi.-
-Ed io non ti ho detto quanto io sia
felice che tu sia vivo.-
Le loro mani si sfiorano, le labbra si
avvicinano… ed in quel momento da un altoparlante arriva la voce di Arcangelo:
<<Nick Fury mi ha appena avvertito:
Magneto sta per attaccare Genosha.>>
-Tutti sul tetto in cinque minuti.-
ordina Havok entrando a pieno titolo nel ruolo di leader sul campo della
squadra.
Palazzo
dei Vendicatori, New York.
Occhio di Falco sta parlando con Iron Man
quando nel salone fa ingresso Capitan America.
-Scusate l’assenza.- dice -Ma ho avuto
giornate decisamente impegnative.[5]
<<Tranquilla, non sei stata l’unica. >> la rassicura Iron Man <<Occhio di Falco mi stava giusto aggiornando su Magneto.>>
-Ci sono novità su di lui?- chiede Liz
Mace.
L’improvvisa apparizione della faccia di
Nick Fury fornisce una risposta poco gradita.
Le novità ci sono e non sono buone.
Hacienda
dei Vendicatori, Palos Verdes, California.
Henry Pym, in abiti civili si sta
preparando ad una serata di puro relax con la sua amica Trish Starr. Forse
dovrebbe sentirsi a disagio ad uscire con una donna tanto più giovane di lui,
ma non è così, non più almeno. Trish ha una gioia di vivere che è trascinante,
si trova davvero bene con lei come non gli accadeva da tempo.
Purtroppo per lui il destino si diverte
spesso a rovinare i piani degli uomini.
L’arrivo dell’avviso di Nick Fury arriva
appena prima che esca e cambia tutto.
Una telefonata rapida a Trish per
annullare l’appuntamento.
<<Capisco Hank.>> gli dice
lei <<Sarà per la prossima volta.>>
E Hank sa chè sincera.
Mentre tira fuori dall’armadio il costume
da Calabrone lancia un messaggio a tutti gli altri: trovarsi tutti
all’hacienda. Ci sarà da menare le mani.
Jet
presidenziale genoshano
Il lungo volo è quasi terminato ed il
comandante annuncia:
<<Siamo in arrivo all’aeroporto
internazionale di Baia di Hammer. Restate seduti ed allacciate le cinture di
sicurezza.>>
Improvvisamente, nella cabina presidenziale
appare l’ologramma di Magneto che proclama
<<Attenzione. Quest’aereo e tutti i
suoi passeggeri sono ora miei prigionieri. Non opponete resistenza e sarete
trattati con giustizia.>>
All’esterno il proclama è ripetuto dalla
voce stentorea di Magneto che fluttua davanti al muso dell’aereo mentre alcuni
suoi accoliti, in volo grazie ai loro poteri o a dei jetpack, circondano il
velivolo.
Ecco però che risuona sia fuori che
dentro l’aereo la voce alterata elettronicamente di Iron Man:
<<Invece se tu ed i tuoi amichetti non vi arrenderete, noi vi
prenderemo volentieri a calci nel sedere, siete avvertiti.>>
I Vendicatori e gli X-Men sono arrivati e
con loro anche dei mezzi dello S.H.I.E.L.D. in assetto da combattimento.
La vera guerra comincia adesso.
CONTINUA
E FINISCE SU VENDICATORI #103
NOTE
DEGLI AUTORI
Non
molto da dire in realtà, quindi partiamo:
1)
Plastique, la
mutante africana proveniente da un'ex colonia francese, è un'invenzione di
Mickey.
2)
A livello di
continuity questa storia si colloca prima di Capitan America #97, dopo Yoko
Ishikawa #6 e quasi contemporaneamente ad Iron Man #96 e Vendicatori Segreti
#33/34.
Nel prossimo
episodio… onestamente non lo sappiamo.
Carlo & Mickey
Carlo